E’ rientrato l’allarme ed è tornata alla normalità la situazione al Pino, la zona a ridosso del centro di Prato che è stata isolata a causa di una nube tossica che si è sprigionata nella serata di domenica 16 luglio, da un’azienda di prodotti chimici, la Daykem di via Galcianese.
Per tutta la notte le squadre dei vigili del fuoco di Prato e di Firenze e il nucleo specializzato in sostanze chimiche hanno lavorato per abbattere la nube attraverso l’utilizzo di bicarbonato di sodio.
Disagi per i residenti di tutta la zona, che sono stati immediatamente invitati a tenere le finestre chiuse e gli impianti di condizionamento spenti.
Irrespirabile l’aria in tutta la zona fino a San Giusto, dove la nube si è diretta spinta dal vento, tant’è che alcune persone si sono presentate al pronto soccorso lamentando irritazioni agli occhi e difficoltà respiratorie; fortunatamente solo una donna, già affetta da asma, è stata trattenuta per accertamenti più approfonditi.
Si pensa che la causa scatenante sia stata la reazione di un agente candeggiante, il biossido di tiourea, che con l’umidità di scalda e si degrada; l’umidità presente in uno dei fusti ha dato inizio alla decomposizione, scaldndo i contenitori vicini e innestando una reazione a catena.
La Daykem ha già rilasciato la propria dichiarazione:
All’origine di quanto avvenuto la sera scorsa vi sono dei fusti di biossido di tiourea, uno sbiancante di uso molto comune che la nostra azienda non produce ma si limita a commercializzare senza nemmeno aprire le confezioni provenienti dai nostri fornitori. La sostanza deve essere gestita in maniera appropriata, in locali con condizioni adeguate di aerazione e in una situazione ambientale che escluda il contatto con l’acqua e con temperature superiori a 126 gradi: è esattamente quanto abbiamo fatto e lo abbiamo dimostrato ai soggetti che sono intervenuti e che hanno effettuato le loro ispezioni. Non ci è stata contestata al momento nessuna negligenza o inadempienza alle regole di tenuta della sostanza e siamo certi che la correttezza del comportamento di Daykem sarà confermata anche dagli ulteriori accertamenti. Continueremo ad analizzare quanto avvenuto per comprenderne le ragioni. E’ nostro interesse primario evitare che si ripetano episodi simili e porre in opera tutto quanto necessario per scongiurare una simile eventualità.